Noi siamo i Borg. Sarete assimilati. Ogni resistenza è futile.
02 September 2012
Il messaggio di Romney agli elettori
Obama vi ha promesso di salvare il ramo, io vi prometto legna da ardere per voi e per le vostre famiglie. (President Obama promised to slow the rise of the oceans and to heal the planet. My promise is to help you and your family.)
L'albero del disegno sopravviverà benissimo senza quel ramo, la frase (sbagliata) di Romney sarebbe "Obama vi ha promesso di salvare l'albero, io vi prometto..."
Il pianeta non sta male, non ha troppo bisogno di "cure". Ha visto ben di peggio e se l'è sempre cavata. Ma perché NOI si possa sopravvivere il pianeta deve essere non troppo freddo e non troppo caldo, con una sufficiente quantità di terreno coltivabile, di pesci nel mare, ecc. Abbiamo bisogno del ramo, di quel particolare ramo.
Mai ci parlerà l’aragosta Dell’abisso d’angoscia Precedente la sua estrema ustione Né ci farà sapere il riservato riccio Del suo terrore Al sopraggiungere del battistrada E se volesse la tartaruga dirci Della lenta agonia Provocatagli da una medusa falsa Estrusa in polietilene Chi troverebbe disposti ad ascoltarla Nemmeno un pino marittimo Diverrà mai loquace Per raccontarci della sua tortura Proiettatagli da pellicole di detersivi Ma noi imprechiamo per il nostro soffrire Fino ad istoriarne le pietre Da chi l’abbiamo mai ereditato Questo diritto di piangere Amianto cadmio arsenico mercurio Benzolo plutonio rumore piombo Gorgogliano d’accordo intenti nell’accusarci L’autorizzazione a lamentarci La perderemo tra non molto E stiamo sterminando qualsiasi testimone Scomparso che ne sia l’ultimo a favore nostro Annegheremo in un dolore insostenibile
Sono d'accordo con Gianni Comoretto: rispettare l'albero non è un garbo che il boscaiolo fa alla sopravvivenza di quest'ultimo, ma alla propria. Essere ecologisti è un'offesa o un vanto solo per chi non ha afferrato ancora bene i termini della questione: non siamo autosufficienti, abbiamo bisogno del pianeta e non ne abbiamo uno di scorta. Siamo bravi se facciamo ciò che c'è da fare per sopravvivere? Siamo cattivi se non lo facciamo? NOOOO! Siamo vivi o morti, tutto qui. Siamo bambini viziati e capricciosi che stanno per essere sculacciati con una violenza e brutalità che nemmeno osano immaginare. Chi ci prova ad immaginarlo è chiamato "catastrofista" prima e "uccellaccio del malaugurio" poi. Avere ragione o torto non sarà una scusante né un lasciapassare per nessuno. Vivi o morti. A questo si limitano le nostre opzioni. Una scelta molto più semplice e basilare di quelle illustrate dai teorici della sostenibilità e dai disinformatori alla Romney. Come dice Marco Sclarandis: "Annegheremo in un dolore insostenibile". Un dolore dannatamente forte e vicino. E' ora di crescere o morir bambini (o bamboci se preferite).
L'albero del disegno sopravviverà benissimo senza quel ramo, la frase (sbagliata) di Romney sarebbe "Obama vi ha promesso di salvare l'albero, io vi prometto..."
ReplyDeleteIl pianeta non sta male, non ha troppo bisogno di "cure". Ha visto ben di peggio e se l'è sempre cavata. Ma perché NOI si possa sopravvivere il pianeta deve essere non troppo freddo e non troppo caldo, con una sufficiente quantità di terreno coltivabile, di pesci nel mare, ecc. Abbiamo bisogno del ramo, di quel particolare ramo.
Mai ci parlerà l’aragosta
ReplyDeleteDell’abisso d’angoscia
Precedente la sua estrema ustione
Né ci farà sapere il riservato riccio
Del suo terrore
Al sopraggiungere del battistrada
E se volesse la tartaruga dirci
Della lenta agonia
Provocatagli da una medusa falsa
Estrusa in polietilene
Chi troverebbe disposti ad ascoltarla
Nemmeno un pino marittimo
Diverrà mai loquace
Per raccontarci della sua tortura
Proiettatagli da pellicole di detersivi
Ma noi imprechiamo per il nostro soffrire
Fino ad istoriarne le pietre
Da chi l’abbiamo mai ereditato
Questo diritto di piangere
Amianto cadmio arsenico mercurio
Benzolo plutonio rumore piombo
Gorgogliano d’accordo intenti nell’accusarci
L’autorizzazione a lamentarci
La perderemo tra non molto
E stiamo sterminando qualsiasi testimone
Scomparso che ne sia l’ultimo a favore nostro
Annegheremo in un dolore insostenibile
Marco Sclarandis
Sono d'accordo con Gianni Comoretto: rispettare l'albero non è un garbo che il boscaiolo fa alla sopravvivenza di quest'ultimo, ma alla propria. Essere ecologisti è un'offesa o un vanto solo per chi non ha afferrato ancora bene i termini della questione: non siamo autosufficienti, abbiamo bisogno del pianeta e non ne abbiamo uno di scorta. Siamo bravi se facciamo ciò che c'è da fare per sopravvivere? Siamo cattivi se non lo facciamo? NOOOO! Siamo vivi o morti, tutto qui. Siamo bambini viziati e capricciosi che stanno per essere sculacciati con una violenza e brutalità che nemmeno osano immaginare. Chi ci prova ad immaginarlo è chiamato "catastrofista" prima e "uccellaccio del malaugurio" poi. Avere ragione o torto non sarà una scusante né un lasciapassare per nessuno. Vivi o morti. A questo si limitano le nostre opzioni. Una scelta molto più semplice e basilare di quelle illustrate dai teorici della sostenibilità e dai disinformatori alla Romney. Come dice Marco Sclarandis: "Annegheremo in un dolore insostenibile". Un dolore dannatamente forte e vicino. E' ora di crescere o morir bambini (o bamboci se preferite).
ReplyDeleteSperiamo che le democrazie occidentali, a partir da quella statunitense, non votino in massa per "morir bambocci".
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